Le trasformazioni dell’economia, della società e della politica innescate dall’avvento dell’età globale, e tuttora in corso, hanno andamenti complessi, differenziati, contraddittori; li accomuna la perdita di centralità del lavoro, il suo divenire a un tempo raro (per chi lo cerca) e poco valutato (da chi lo offre), vitale (come strumento di sussistenza individuale) e non formativo (cioè incapace di generare uno specifico legame sociale, e anche di mettere in grado il lavoratore di decidere liberamente la propria esistenza).