Hits: 0
Area tematica: Politiche e relazioni industriali Progetto InnOLaP, Innovazione, Organizzazione del Lavoro e Partecipazione
Stato: Finished  
Membri: Davide Dazzi; De Angelis Gianluca; Daniele Dieci; Daniela Freddi; Alessandro Grandi; Francesco Garibaldo; Loris Lugli; Marco Sassatelli; Giovanni Tani; Volker Telljohann  
   
In collaborazione con
  • Friedrich-Ebert-Stiftung; Hans-Böckler-Stiftung
 
Descrizione:
In un ambiente economico in cui il cambiamento è rapido, un’impresa è in grado di fare fronte alla concorrenza internazionale solo grazie all’offerta di standard qualitativi elevati per i propri prodotti, ed attraverso la ricerca di competenze che siano distintive.

Per un’area rilevante della letteratura economica gli obiettivi dell’impresa appena evidenziati sono efficacemente perseguibili e risultano sostenibili nel tempo solo attraverso il mutamento dell’organizzazione verso una maggiore e crescente partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali e gestionali dell’impresa. Nell’approccio tradizionale alla teoria dell’impresa, questa viene considerata come un’organizzazione governata nel solo interesse di un gruppo particolare di partecipanti, tipicamente i proprietari; le decisioni prese al suo interno sono trattate come il frutto di un processo che mira a realizzare gli obiettivi di tale gruppo. Nell’approccio ivi proposto, l’impresa è invece considerata come una coalizione che vede tra i suoi partecipanti diverse tipologie di portatori di interessi, fra questi i lavoratori ricoprono certamente un ruolo primario accanto alla proprietà e al management sulle decisioni prese all’interno dell’impresa devono concordare, implicitamente o esplicitamente, tutti i membri dell’organizzazione.

 

La risorsa umana costituisce, pertanto, uno degli asset principali dell’impresa, in grado di dare origine, attraverso il proprio contributo in termini di conoscenze e competenze, al surplus organizzativo di cui si è detto in  precedenza.  La letteratura economica sottolinea anche l’impatto delle nuove pratiche organizzative sulle relazioni tra le parti sociali a livello d’impresa. I nuovi modelli organizzativi influenzano necessariamente le procedure informative ed i processi di consultazione e negoziazione tra management e rappresentanze dei dipendenti, a volte in modo così profondo da indirizzare le modalità di confronto verso modelli di partnership.

 

Il percorso teorico qui descritto risponde alla finalità di fornire alla Regione Emilia-Romagna, in qualità di committente, una ragionata analisi sul campo attraverso studi di caso, di soluzioni organizzative e forme innovative di organizzazione del lavoro, tali da ingenerare ambiente dinamici e creativi, sviluppare una efficace gestione della conoscenza e dell’apprendimento, promuovere la competitività della imprese attraverso forme di partecipazione diretta ed indiretta. Attraverso una elaborata e sperimentata intelaiatura metodologica, si propone quindi di investigare tra le imprese più rappresentative del nostro sistema economico azioni e iniziative aziendali che possano essere considerate proattive, in un generale contesto regressivo, e che possano essere trasferite in altri scenari produttivi.

 

Il progetto operativo consiste pertanto nell’analisi delle pratiche organizzative e gestionali di tre aziende regionali considerate eccellenti. Lo scopo è  in primo luogo la valutazione del livello effettivo di innovazione realizzata, avendo come punto di riferimento le indicazioni del progetto europeo Work-in-Net. In secondo luogo sarà effettuata la valutazione del potenziale innovativo di tali esempi, cioè della possibilità di essere utilizzati come fonti di processi innovativi in altre realtà similari.

 

La natura dei processi innovativi necessari alle trasformazioni organizzative e gestionali, come ripetutamente sottolineato nel progetto Work-in-Net, coinvolge i lavoratori e le lavoratrici non solo come “funzioni” ma come soggetti con un loro rapporto specifico con il proprio compito lavorativo, con l’ambiente in cui operano, con le persone con cui dividono il proprio compito e con il management. L’insieme di queste relazioni è decisivo nel favorire o rendere difficoltoso, quando non impossibile, il processo d’innovazione. Per valutare quindi il livello e il potenziale innovativo delle aziende selezionate, il disegno di ricerca sul campo deve analizzare non solo le trasformazioni formali ma anche l’insieme delle “trasformazioni sociali” sottostanti i dati formali. Va quindi utilizzata una metodologia composta da un mix di strumenti quantitativi e qualitativi, rivolti ai singoli o a gruppi,con modalità più o meno interattive a seconda dei temi indagati.

 

Link al rapporto.