Con la fine del 2006 si conclude, per il nostro Istituto, un anno importante per almeno due motivi. Il primo si riferisce all’attività svolta che ha coinvolto istanze ai vari livelli della Organizzazione sindacale regionale toccando tutti gli aspetti che caratterizzano i terreni di ricerca dell’IRES Emilia-Romagna continuando a mantenere viva l’attenzione di ricerca verso il “cosiddetto” mercato esterno:

ad esempio i fabbisogni formativi nell’ambito dei fondi interprofessionali. Il secondo motivo riguarda la decisione assunta dal Direttivo della CGIL regionale di approvare il progetto presentato da noi, che rafforza la struttura dell’Istituto e ci consente di guardare alla futura programmazione della attività nel medio periodo, circa tre anni, che coincide con la data che ci separa dalla conclusione dell’attuale mandato congressuale. Nel corso dell’anno che sta per concludersi abbiamo cercato di dare continuità e sviluppo ai terreni di lavoro avviati negli anni precedenti: dalla vulnerabilità sociale alla contrattazione territoriale con i Comuni, dai differenziali salariali uomo donna alla contrattazione aziendale di secondo livello, ecc. Dopo la conclusione del congresso regionale abbiamo operato in accordo con la struttura regionale confederale e alcune importanti Camere del Lavoro Territoriali e alcune categorie per la definizione di strumenti permanenti di osservazione della azione sindacale, in particolare la contrattazione di secondo livello, quella con i comuni già citata e la contrattazione di secondo livello per il pubblico impiego e dell’economia locale con Osservatori sull’economia e lavoro di tre province della regione. La spinta derivante da questa positiva fase ci ha permesso inoltre di progettare importati lavori per l’immediato futuro, in particolare una ricerca sulle condizioni di lavoro e le performances delle imprese industriali nella provincia di Modena, un approfondimento delle dinamiche della industria Imolese, le trasformazioni in atto nel settore tessile abbigliamento regionale, ecc. Infine, stiamo lavorando per la progettazione di una ricerca sui giovani e il lavoro, che prendiamo come un buon auspicio che ci consente di guardare al futuro con ottimismo.
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